A partire dal prossimo 31 marzo fino al 31 dicembre 2016 il cd. Decreto del fare (dl 69/03) e le successive norme attuative (Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico, emanato di concerto col Ministero dell’Economia e delle Finanze e successive circolari e convenzioni con CdP) hanno previsto e regolato l’erogazione di finanziamenti a favore delle PMI per favorire l’investimento in impianti e attrezzature produttive.

SOGGETTI BENEFICIARI: PMI con sede anche solo amministrativa in Italia, che non siano in liquidazione né rientrino fra i soggetti che hanno ricevuto aiuti illegali, o che non abbiano adempiuto al rimborso dei finanziamenti ricevuti.

Sono esclusi dall’accesso al finanziamento le imprese dei settori assicurativo, finanziario, carbonifero, caseario e lattiero-caseario.

OGGETTO DEL FINANZIAMENTO: Il finanziamento può essere erogato solo per rimborsare gli investimenti, anche a mezzo leasing, aventi ad oggetto macchinari e attrezzature, anche software o hardware, finalizzati alla creazione, ampliamento o diversificazione dell’attività produttiva. Si deve trattare di investimenti della durata non superiore a cinque anni.

Gli investimenti devono essere capitalizzati e figurare nell’attivo dell’impresa per almeno 3 anni. Sono invece esclusi i costi relativi a commesse interne, le spese relative a macchinari, impianti e attrezzature usati, le spese di funzionamento, le spese relative a imposte, tasse e scorte, i costi relativi al contratto di finanziamento, e i singoli beni sotto i 500 euro.

Il finanziamento consiste in un contributo alla spesa per interessi pari all’ammontare degli interessi, calcolati su un piano di ammortamento convenzionale, con rate semestrali, ad un tasso d’interesse del 2,75% annuo per cinque anni.

Le PMI possono inoltre attingere al “Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese” per un valore fino all’80% dell’ammontare dei finanziamenti.

L’accesso al finanziamento, costituito mediante plafond presso la gestione separata di Cassa Depositi e Prestiti, viene erogato su richiesta degli aventi diritto attraverso una banca o un intermediario finanziario, per un valore non inferiore a € 20.000,00 e non superiore a € 2.000.000,00.

Il finanziamento può quindi arrivare a coprire fino al 100% del valore dell’investimento, nei limiti di capienza del plafond suddetto.

EROGAZIONE: i soggetti dotati delle caratteristiche indicate dal legislatore presentano richiesta di finanziamento, compilando la domande e gli allegati secondo la modulistica indicata dal legislatore ed inviando il tutto in formato elettronico a mezzo PEC ad una banca o un intermediario finanziario, che gestirà il dossier e, verificata la sussistenza dei requisiti di legge, erogherà il finanziamento, facendosi poi rimborsare da CdP secondo la capienza.

Una procedura semplificata prevede un accesso diretto delle Pmi al plafond CdP, su richiesta dell’intermediario che si fa carico di analizzare il dossier dei documenti presentati.

Per le imprese industriali, commerciali, artigianali, turistiche e di servizi, le agevolazioni sono cumulabili con altre agevolazioni pubbliche concesse per le medesime spese, ad esempio con le agevolazioni “de minimis” di cui al Regolamento CE 1998/2006, ovvero con i benefici concessi dal Fondo di garanzia, a condizione che non venga sforata la soglia di intensità massima di cui all’art.15 Reg.800/2008.

La cumulabilità è ammessa, entro specifici limiti, anche per le imprese dei settori agricolo e dei settori pesca e acquacoltura.

 

                    articolo a cura dell’avv. Stefania Iovine

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